Patrimonio

L'Archivio storico conserva tutti quei documenti o meglio, quelle testimonianze scritte, che raccontano la storia della più importante delle istituzioni di Pavia: il Comune.
Ma non solo, tramite lasciti o acquisizioni sono entrati far parte del patrimonio archivistico numerosi fondi privati.
Per la consultazione dei Fondi è necessario avvalersi degli Inventari archivistici o degli Elenchi di consistenza a disposizione presso la Sala di studio o consultabili online.


L'Archivio è strutturato in tre nuclei principali:


Archivio comunale | Archivi aggregati | Archivi e fondi privati


Archivio comunale


Archivio comunale parte antica (secolo XIV - 1815)
L'Archivio storico del Comune di Pavia ha subito nel corso dei secoli molti danneggiamenti. Si segnala che 65 buste con i verbali del Tribunale di Provvisione (1500-752) e 30 buste della corrispondenza tra l'oratore in Milano e il Tribunale di Provvisione (1720-1741), sono depositate presso l'Archivio di Stato di Pavia.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Archivio comunale parte moderna (1816-1940)
Pervenuto nell'attuale sede della Biblioteca Bonetta in vari momenti e suddiviso in 5 sezioni.

  1. Archivio cronologico (1816-1846): composto da 454 buste organizzate in quattordici Titoli.
  2. Archivio per categorie aperte (1847- 1930): composto da 1522 buste organizzate in 14 Categorie.
  3. Archivio per categorie aperte (1931-1940): composto da 218 buste organizzate in 14 Categorie.
  4. Cartelle speciali (1863-1950): composto da 232 buste che riguardano diverse materie: urbanistica, sanità, istruzione pubblica e che sono state tenute separate dal resto della documentazione corrente.
  5. Appendice all'Archivio comunale, denominato Fondi Fuori inventario: composto da 323 buste che sono pervenute in un momento successivo al versamento del Fondo a cui appartengono oppure appartenenti a Famiglie o Enti diversi. Troviamo infatti carte afferenti all'Archivio comunale parte antica e parte moderna, dell'Archivio del Risorgimento, documenti finanziari del Comune di Montesegale, carte delle famiglie Cusani-Visconti, Del Maino, Malaspina, Berzio, Brugnatelli, Cairoli, Folperti, Mongeri, Porta, Kvenhuller-Mezzabarba, Rota Candiani-Beccaria, del monastero di San Pietro in Ciel d'Oro, l'Archivio della Società di Mutuo Soccorso di Pavia, le carte di Ada Negri, i manoscritti di Giovanni Vidari, manoscritti numismatici, le care della Società Pavese di Storia Patria.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Archivio comunale parte moderna (dal 1941)
Organizzato per categorie annuali sulla base del titolario Astengo. Non sono presenti strumenti di corredo.

 

Serie archivistiche dell'Archivio comunale

  1. Registri (1653 pezzi) suddivisi in: Codice proclamatico (1816-1882), Protocolli, Conti consuntivi, verbali della Giunta municipale e del Consiglio comunale.
  2. Fogli di popolazione: 155 buste (1823-1853), ordinate per numero civico.

 

Pergamene comunali
Pervenute all'Archivio storico da Palazzo Mezzabarba, sede del Municipio, in due tempi: 1877 e 1903. Le pergamene comunali (900-1756) sono costituite da 320 unità documentarie. Accanto agli atti strettamente legati alla storia della comunità, e delle magistrature cittadine, sono presenti nuclei provenienti dagli archivi degli ordini religiosi soppressi.

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • Felice Milani, Xenio Toscani, Regesto degli atti dei secoli X-XIII della Biblioteca civica "Bonetta", Pavia, Tipografia del libro, 1974;
  • Registri e pergamene comunali, in Archivio storico del Comune di Pavia. Inventario, Milano, Consorzio Teledata, 1990, p. 284-411;
  • Registrum instrumentorum, Biblioteca Bonetta, Manoscritto A II 10, manoscritto, secolo XVIII.

 

Fondo delle lettere ducali
Composto da 14 buste e 4288 unità documentarie. Costituito estrapolando, a partire dal XVIII secolo e fino ai primi anni del '900, i documenti dalle filze originali. Le buste sono giunte all'Archivio storico nel 1895 e nel 1903. Due serie, una ordinata cronologicamente, l'altra per materie.

  1. La prima serie (1371-1535) è formata da 3397 lettere: mandati, decreti, privilegi, grazie e corrispondenza privata inviate e ricevute dai Duchi di Milano (bb. 1-9).
  2. La seconda serie (1370-1457), costitutita da 891 unità documentarie, rispetta la denominazione originale. Convocati, dazio, estimo, paratici, ecc.)

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Serie istrumenti comunali
Raccolta degli atti notarili (1401-1798) estrapolati dai fascicoli originali. Pervenuta all'Archivio storico ai primi del '900 in 16 buste. Alla medesima serie appartenevano, prima che venissero estratte, le pergamene comunali.

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • Renato Sòriga, Inventario della serie instrumenti, 2 v. manoscritti, s.d.
  • Registrum instrumentorum, Biblioteca Bonetta, Manoscritto A II 10, manoscritto, secolo XVIII.

 

Serie imbreviature e protocolli notarili
Raccolta delle imbreviature di tre notai pavesi del XV secolo, contenuta in 9 buste. Giunta all'Archivio storico, probabilmente tramite la donazione di Carlo Marozzi.

  1. Imbreviature di Giacomaccio de Sedaciis (1434).
  2. Imbreviature di Martino Salimbene (1457).
  3. Protocolli di Giacomo da Terno di Villanterio (1469-1501).

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • Guido Zanaboni, I breviari di Giacomo da Terno, notaio in Villanterio (1469-1479), prima parte, Pavia, Edizioni Antares, 1994.

 

Serie dell'Ufficio tecnico
Il materiale è costituito da 145 buste che coprono il periodo 1783-1940 con antecedenti al 1747. Gli atti sono stati estrapolati, probabilmente per il disbrigo delle pratiche quotidiane e mai più ricollocati. E' stato utilizzato l'ordinamento alfabetico con due appendici: titoli di proprietà comunale (1772-1906); contratti, appalti, livelli (1805).

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • Donata Vicini, Pavia. Materiali di storia urbana. Il progetto edilizio 1840-1940, Pavia, 1988.
  • Giovanni Zaffignani, L'archivio dell'ufficio tecnico comunale, in "Bollettino della Società pavese di storia patria", 1989, v. XLI, p. 243-276.
  • Susanna Zatti, Pavia Neoclassica. La riforma urbana 1770-1840, Vigevano, 1994.

 

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Archivi aggregati 


Archivio del Comune dei Corpi Santi
Disposto a raggiera attorno alle mura di Pavia, aveva riacquistato l'autonomia amministrativa dopo la Restaurazione.
La documentazione, composta da 281 buste, è ordinata per categorie chiuse, inizia nel secondo semestre del 1816 con lacune sino al 1840. Il Comune viene soppresso con Regio decreto del 21 giugno 1883 è aggregato al Comune di Pavia dal 1 novembre 1883.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Archivio del Comune di Fossarmato
Piccolissimo comune confinante con l'estremità orientale del Comune dei Corpi Santi. Annette Ca' della Terra in forza del Regio decreto n. 109 del 5 marzo 1871. Nel 1939 viene aggregato in parte al comune di Pavia e in parte al Comune di cura Carpignano.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Mirabello e Uniti
Il territorio di Mirabello occupava, nella sua massima estensione, buona parte del Parco vecchio visconteo. Diviene Mirabello e Uniti nel 1863; del 1939 è l'annessione al Comune di Pavia in forza della legge 22 maggio di quell'anno. L'Archivio composto da 367 buste, inizia nell'anno 1820 con una lacuna per gli anni 1844-1848. La documentazione è organizzata per anno dal 1820 al 1859; per titoli dal 1860 al 1915; una serie speciale è presente nel 1927 in ordine alfabetico. Dal 1926 inizia la suddivisione nelle quindici categorie ministeriali.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Archivio della congregazione degli utenti della roggia Carona interna di Pavia
Il fondo è stato donato alla Biblioteca Bonetta in due momenti diversi: 1968 e 1981 da Felice Morganti, segretario dell'Associazione sino al suo scioglimento nel 1953. Il nucleo originario (1194-1752) proviene dall'archivio del monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia che dal X secolo vantava diritti e privilegi sull'intero corso d'acqua che attraversava il settore occidentale della città. Composto da 87 buste e una decina di registri di protocollo, bilanci annuali, verbali d'assemblea.

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • Giovanni Zaffignani, L'archivio della Congregazione degli utenti della roggia Carona interna di Pavia (1194-1959). Inventario analitico, Pavia, Tipografia del libro, 1981.

 

Archivio Consorzio degli utenti della roggia Carona fuori e presso Pavia
Le carte sono state donate nel 1984 da Bruno Travalloni; si trovavano depositate presso l'azienda Vittorio Necchi, uno degli ultimi e principali utenti della Roggia. La Roggia Carona occidentale, che prima dell'estrazione delle sue acque dal Navigliaccio nel 1365 traeva origine da altro cavo e da risorgive, apparteneva per l'intero percorso al monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia. Composto da 31 buste e una decina di strumenti di corredo che coprono un arco cronologico che va dal 1518 al 1953. Nel 1728 viene fondato il Consorzio esterno. Dal 1937 il Consorzio si riunì alla Congregazione interna ed entrambi si sciolsero nel 1953.

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • Giovanni Zaffignani, Uso delle acque e trasformazione della fascia nord occidentale, esterna alle mura, attraverso le carte del "Consorzio della roggia Carona fuori e presso Pavia" (1518-1953), in "Bollettino della Società pavese di storia patria", 1991, v. XLIII, p. 399-432.

 

Archivio della Società per la conservazione dei monumenti dell'arte cristiana
L'Archivio, versato dalla Fabbriceria della chiesa del Carmine di Pavia alla Curia vescovile nel 1895, fu donato al Comune una decina d'anni dopo grazie a Rodolfo Maiocchi. La documentazione è composta da 15 buste e suddivisa in due parti. La prima documenta l'attività della dell'associazione, nata come Compagnia della Beata Vergine del Santissimo Rosario, fondata nel 1574. La compagnia aveva lo scopo di celebrare la Madonna del Rosario in aprile e la Madonna della Neve il 5 agosto di ogni anno. Nel 1874 la compagnia si trasformò in Società per la conservazione dei monumenti dell'arte cristiana. La seconda parte testimonia degli interventi per il restauro delle basiliche pavesi di San Bietro in ciel d'Oro, San Michele maggiore, San Teodoro e della Cattedrale.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Archivio del Teatro Fraschini di Pavia
Eretto nell'arco di tre anni, su progetto di Antonio Galli Bibbiena, fu inaugurato il 24 maggio 1773, con la prima del Demetrio di Josef Myslivecek su versi di Metastasio. Problemi finanziari portarono il Teatro dei “Quattro Cavalieri Compadroni”, ad entrare nell'orbita comunale nel 1868. L'Amministrazione civica intitolerà il Teatro al tenore Gaetano Fraschini (Pavia 1816 – Napoli 1887).
Gli atti relativi all'amministrazione del Teatro, a partire dalla gestione comunale del 1869, sono giunti all'Archivio storico nel 1980. Si tratta di 19 buste, organizzate per titoli simile a quella della Banda civica e Scuola musicale. La documentazione degli anni 1939-1953, è stata organizzata in tre serie: corrispondenza, entrate, spese. All'archivio è unita una raccolta di locandine e manifesti di provenienza privata.

  1. Appendice della Raccolta di locandine e manifesti teatrali. Pervenuta nel 1981 con l'Archivio del Teatro Fraschini, riguarda anche altri teatri, tra cui il Guidi. Composta da 6 buste, così suddivise: Teatro Fraschini, opere liriche (1880-1950), concerti (1903-1932); Teatro Guidi , attivo dal 1886 al 1935: opera lirica (1880-1932), prosa (1881-1925), concerti (1902-1913); opera lirica in varie sale cittadine minori e in alcuni teatri italiani (1930-1936(;

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Archivio di Franco Vittadini
Si tratta della documentazione del compositore pavese Franco Vittadini (1884-1948). La documentazione è composta da 6 buste pervenute all'Archivio storico in due momenti successivi. Nel 1988, Elena Ge Rondi, nipote del compositore, donò le carte professionali e personali. Nel 1993 pervengono gli spartiti manoscritti e a stampa donate da Maurizio Cornalba, discendente del Vittadini. Tra gli illustri corrispondenti: Giacomo Puccini, Francesco Cilea, Lorenzo Perosi, Umberto Giordano, Pietro Mascagni, e il direttore d'orchestra Victor De Sabata. Il secondo nucleo contiene la raccolta pressoché completa delle partiture manoscritte e a stampa del Vittadini, con relative riduzioni per coro e per orchestra.

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • Paolo Bergamaschi, Franco Vittadini (1884-1948). Catalogo delle opere, Pavia, Industria grafica pavese, 1990.
  • Vittadini inedito. Studi e documenti nel 50° della scomparsa, a cura di Ugo Nastrucci e Giovanni Zaffignani, Varzi, Guardamagna editore 1990.

 

Archivio Banda civica Istituto musicale Franco Vittadini
L'Archivio, originariamente unito a quello del Teatro Fraschini, perché amministrato dalla medesima commissione comunale, è pervenuto all'Archivio storico dalla sede del Teatro nel 1980. E' composto da 16 buste e 4 registri che coprono un arco cronologico dal 1867 al 1948; sono presenti lacune per gli anni 1895-1991 e 1916-1932. La documentazione inizia con l'istituzione della Scuola, in quel periodo annessa alla Banda della Guardia Nazionale. L'istituzione diventa nel corso degli anni di attività Corpo di musica della Guardia nazionale e annessa scuola musicale per strumenti a fiato (1867-1870); Civico corpo di musica e Scuole musicali annesse (1870-1911); Civico istituto musicale e Corpo di banda 1912-1929; Civico Istituto musicale (1929-1946). Attualmente l'attività didattica prosegue per opera del Civico Istituto musicale Franco Vittadini. Il materiale è ordinato sino al 1884 con un titolario di 9 voci; la restante documentazione è divisa per annualità. Le partiture musicali sono conservate presso la Biblioteca del Civico Istituto musicale Franco Vittadini di Pavia (30 buste).

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Archivio della civica scuola di pittura
Conservato nella scuola di pittura, nell'ex monastero di San Francesco da Paola di Pavia, dopo la chiusura nel 1934, fu trasportato nel 1943 a palazzo Mezzabarba ed è entrato a far parte del patrimonio dell'Archivio storico comunale nell'immediato dopoguerra. La documentazione è organizzata in 27 buste, comprensive degli atti che si riferiscono alla rifondazione della scuola (1946-1969). Costituito da 3 nuclei principali che rispecchiano le varie trasformazioni dell'Istituzione.

  1. Scuola di disegno, nudo e incisione (1838-1881). Inaugurata in occasione della visita dell'imperatore Ferdinando I nel settembre del 1838. Aveva sede al piano terreno di Palazzo Malaspina ed era diretta dall'incisore Cesare Ferreri, allievo e successore di Giovita Garavaglia nell'omonimo corso universitario. Tra gli allievi illustri: Pacifico buzio, Tranquillo Cremona, Federico Faruffini e Pasquale Massacra.
  2. Scuola di pittura (1842-1881). Sorta dal legato dello scrittore Defendente Sacchi, la scuola iniziò le lezione nel novembre del 1842 nella chiesa attigua all'ex monastero di San Francsco da Paola di Pavia sootto la guida del direttore Giacomo Trécourt dell'Accademia Carrara di Bergamo.
  3. Scuola di pittura e disegno (1881-1934). Ragioni pratiche e economico, portarono alla riunione delle due scuole. Dopo la direzione di Pietro Michis, spettò a Giorgio Kiernerk il guidare la Scuola. Soppressa nel 1934 per motivi di Bilancio. L'istituzione ha continuato l'attività nel secondo dopoguerra come Civica scuola di arti visive.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Archivio degli asili di carità per l'infanzia di Pavia
Il Fondo, pervenuto all'Archivio storico civico nel 1981, consta di 210 buste e 130 registri. La documentazione copre un arco cronologico che va dal 19 aprile 1838, data di apertura della prima sala d'asilo nella contrada San Bartolomeo, sino alla fine dell'autonomia amministrativa del Consorzio degli asili infantili del 1957. L'istituzione si ispirava all'esperienza di Ferrante Aporti e si proponeva di offrire assistenza ai minori in età prescolare provenienti da famiglie bisognose. Il Comune di Pavia gestì con uno specifico Consiglio di Amministrazione il Consorzio fra gli asili di Pavia sino all'assorbimento dell'istituzione. La documentazione è organizzata sulla base di un titolario composto da 15 voci.

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • Laura Torti, Gli asili di carità per l'infanzia in Pavia dal 1838 al 1870, tesi di laurea, Università degli Studi di Pavia, Facoltà di Lettere e Filosofia, relatore Xenio Toscani, anno accademico 1982-1983.
  • Lucia Roselli, L’archivio degli Asili di Carità per l’Infanzia di Pavia, Pavia, Pavia University Press, 2014.

 

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Archivi e fondi privati 


Fondo Marozzi
La donazione di Carlo Marozzi, araldista pavese (1833-1912), giunta all'Archivio storico in momenti successivi, è composta da tre nuclei principali: Schedario, alberi genealogici e stemmario delle famiglie nobili e notabili di Pavia e principato; Legato Marozzi; Archivio della famiglia Marozzi.

  1. Schedario, alberi genealogici e stemmario delle famiglie nobili e notabili di Pavia e principato. Si tratta di 50.000 schede e 370 alberi genealogici, oltre al volumen in folio dello stemmario, disegnato dallo studioso. Le famiglie sono state divise in 5 ordini di nobiltà decrescente. I documenti consultati si trovano presso l'Archivio di stato di Milano e vari archivi parrocchiali della diocesi di Pavia.

  2. Legato Marozzi. Composto da 22 buste con documenti originali dal XVI al XIX secolo, in parte acquisiti per via ereditaria e in parte acquistati, così organizzate:

    - Verbali dei processi d'ammissione al collegio dei nobili giudici e notai di Pavia (1562-1794);
    - Documentazione patrimoniale di famiglie nobili e notabili di Pavia e principato (secoli XVII-XIX);
    - Appunti, genealogie e schizzi di stemmi di mano di Carlo Marozzi;
    - Archivio degli avvocati di Pavia Luigi Mai (1785-1842) e Giovanni Mai (1818-1897);
    - Raccolta dei corrispondenti di Bassano Folperti (1796-1797).

  3. Archivio della famiglia Marozzi. Pervenuto tra il 1910 e il 1911 e suddiviso in 22 buste. Raccoglie le carte dei marchesi Bellisomi, dei nobili dei Folperti, Albergati, Beccaria, Botta, Candiani, Giorgi, Olevano, Torti ereditate dalla madre di Carlo Marozzi, Laura Bellisomi e dalla moglie Luigia Folperti.

Carlo Marozzi ha donato inoltre 100 volumi di storia locale, araldica e genealogia, ora collocati in varie sezioni della Biblioteca Bonetta oltre ad una decina di trascrizioni di testi di araldica.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Fondo Antonio Cavagna Sangiuliani o “Pergmamene Bollea”
Piccolo fondo costituito da 5 buste acquistate nel 1924 da Luigi Cesare Bollea, genero del conte Cavagna Sangiuliani. Le raccolte documentarie e l'imponente biblioteca storica di Cavagna Sangiuliani sono state acquistate nel 1921 dall'Università dell'Illinois. Le carte conservate presso l'Archivio storico del Comune di Pavia riguardano documenti dei marchesi Malaspina di Pregola (1218-1769); documenti vogheresi (1206-1517) e pavesi (1198-1859). Probabilmente, la parte della documentazione relativa al territorio pavese è da ricondurre alla sezione antica dell'Archivio comunale di Pavia.

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • Renato Sòriga, Acquisto Cavagna Sangiuliani. Regesti e inventario analitico, Pavia, manoscritto, s.d.

 

Archivio Beccaria (1356-1890)
Il fondo, costituito da 53 buste, è stato donato nel 1903 dal conte Giacomo Rota Candiani. Si tratta in realtà del nucleo più antico delle carte patrimoniali della famiglia Candiani, assorbita dai Rota di Piacenza, subentrata per via ereditaria alla famiglia Beccaria di Montù, nell'Oltrepò pavese. All'interno del fondo è possibile imbattersi anche in documentazione relativa ad altre famiglie importanti pavesi come i Bellisomi e i Belcredi.

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • Renato Sòriga, Archivio Beccaria. Inventario analitico e regesti, Pavia, manoscritto, s.d.

 

Fondo Risorgimentale
La raccolta del materiale risorgimentale prese origine dall'istituzione di un Museo pavese del Risorgimento italiano, deliberata il 29 maggio 1885 e divenuta operativa nel luglio di due anni dopo. Nel manifesto inaugurale si invitava la cittadinanza adonare o depositare documenti, stampe, scritti o ricordi privati, armi, attrezzi, ecc. Tra le donazioni, succedutesi fino al 1939 e continuate sporadimente sino ai nostri giorni, sono stati individuati 3 fondi archivistici. Si precisa che a partire dal 1948 è stat operata la separazione dal materiali strettamente museale, confluito nell'apposita sezione dei Musei Civici presso il Castello Visconteo.

  1. Archivio del Risorgimento (1790-1920). Raccolta di carte varie di interesse risorgimentale in 34 buste. Un prima parte raccoglie documenti, manoscritti e lettere di patrioti. Seguono sezioni varie per tipologia documentaria: manoscritti, autografi di opere edite ed inedite, miscellanea di poesie satiriche in lingua e vernacolo milanese e pavese, raccolte di periodici. Da segnalare il nucleo dedicato ai rapporti tra Giuseppe Garibaldi e Pavia e un gruppo di lettere di Giuseppe Mazzini.
     
  2. Archivio della famiglia Cairoli. La documentazione, raccolta in 60 buste, è pervenuta al Comune di Pavia in due momenti. Un primo importante nucleo di materiale fu consegnato dagli eredi di Elena Sizzo, vedova di Benedetto Cairoli, nel luglio del 1920 in esecuzione delle volontà testamentarie della medesima (e fu completato nel 1921). Seguì poi nel 1939 la donazione da parte di Carla Galli Zugaro in Pacher, nipote di Elena, delle carte personali e delle lettere di Benedetto. Alle carte relative ai beni di famiglia, segue una raccolta di manoscritti scolastici, familiari, militari e politici dei Cairoli collegati alla documentazione relativa a ciascun membro: Carlo, medico e podestà di Pavia; Adelaide Bono, figlia di Benedetto, conte dell'impero napoleonico e consorte di Carlo; Benedetto, deputato e Presidente del Consiglio dei Ministri; Ernesto, volontario nel 2° Reggimento Cacciatori delle Alpi; Luigi, ingegnere, volontario dei Mille; Enrico, maggiore nei corpi volontari garibaldini; Giovanni, capitano nel regio esercito italiano; Elena Sizzo Noris, contessa e moglie di Benedetto Cairoli. La parte più rilevante, oltre alle carte di Benedetto in qualità di Presidente del Consiglio, è la raccolta di lettere dei corrispondenti. Si tratta di 1590 mittenti per un totale di 5.776 lettere.
     
  3. Fondo Gaetano Sacchi. Raccolta di carte e documenti relativi a Gaetano Sacchi (1824-1886), uomo politico, generale, senatore, legionario garibaldino in Uruguay, difensore della repubblica romana nel 1849, volontario di Garibaldi nei Cacciatori delle Alpi nel 1859, generale brigadiere nell'esercito garibaldino meridionale nel 1860, ufficiale del regio esercito italiano dove raggiunse il grado di generale di corpo d'armata, senatore e presidente del comitato per le armi di linea. Il fondo raccolto in 13 buste, fu acquistato dal Comune di Pavia nel 1905 dalla vedova Maria Esposito. Si segnala la corrispondenza relativa alla repressione del brigantaggio in Calabria, di cui Sacchi fu testimone.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Fondo Guerre mondiali e propaganda politica (1914-1948)
Sedici buste in cui sono state raccolte carte e lettere di volontari e combattenti pavesi del primo conflitto mondiale. Un nucleo importante è costituito dalla carte dell'Istituto Nastro Azzurro, sezione pavese. Segue materiale dalla varia tipologia: opuscoli, avvisi, locandine, manifesti, periodici.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Fondo Matricola della Guardia nazionale (1860-1872)
Si tratta di 42 registri. La documentazione riguardante la Banda civica annessa alla Guardia Nazionale, istituita nel 1871, è contenuta nell'archivio del Civico istituto musicale Franco Vittadini.

 

Raccolta di calendari militari
Donato nel 1993 da Marziano Brignoli, direttore delle raccolte storiche del Comune di Milano, docente di metodologia della ricerca storica e critica delle fonti all’Università di Pavia e direttore del Museo del Risorgimento di Milano. Il materiale (1930-1990), è costituito da 486 pezzi riguardanti lo Stato maggiore dell'esercito, Accademie e Scuole militari, Carabinieri, Esercito (fanteria, artiglieria, cavalleria e genio), Guardia di Finanza e Distretti militari. I calendari sono illustrati a colori con scene di battaglie, episodi di valore, uniformi storiche, elementi di equipaggiamento e di armamento, ritratti di generali.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Fondo Camillo Brambilla
Donazione giunta tramite legato testamentario nell'anno della morte del Brambilla (1809-1892). Avvocato, numismatico e archeologo, era composta oltre che da materiale d'archivio, dalla biblioteca di 942 volumi poi collocati in varie sezioni della Biblioteca Bonetta e della Biblioteca specialistica dei Civici Musei di Pavia. Si tratta di 39 buste suddivise in: atti pubblici e privati pavesi; fondazione dell'Ospedale san Matteo di Pavia; Università di Pavia e collegi universitari; processi d'ammissione al Collegio dei nobili giudici e notai di Pavia; carte famiglie nobili pavesi; diplomi di nobiltà in pergamena; appunti e schede del Brambilla relative alla numismatica e archeologia; carte Bosisio; autografi illustri.

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • Renato Sòriga, Rubrica degli autografi, manoscritto.

 

Fondo Luigi Robecchi Bricchetti (1855-1926)
Ingegnere, scrittore e esploratore pavese, pochi mesi prima di morire donò al Comune di Pavia le carte dell'archivio personale, la biblioteca e le raccolte etnografiche di oggetti africani. Le carte e i libri (500 volumi collocati in varie sezioni) sono conservati alla Biblioteca Bonetta, mentre i Musei civici hanno conservato sino al 2016 gli oggetti etnografici (950 pezzi suddivisi in manufatti somali e abissini, armi somale, animali, disegni, ecc.); la raccolta di immagini fotografiche (1337 fotografie, 239 diapositive, 57 negativi, 30 cartoline) è attualmente conservata presso la fototeca del Castello Visconteo. Le carte raccolte in 15 buste contengono: taccuini, appunti, carnet di viaggio, schizzi topografici, disegni mappa, lettere, fotografie, manoscritti di raccolte antropologiche, botaniche, zoologiche e mineralogiche, studi linguistici, ecc.

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • Giovanni Zaffignani, Le carte di L. Robecchi Bricchetti presso l'Archivio storico di Pavia, Inventario analitico, in “Pavia economica”, 1987, n.3.

 

Ufficio di notizie per le famiglie dei militari di terra e di mare di Pavia (1915 – 1919) - Serie schedario sanitario-militare
Il materiale documentario conservato presso i Musei Civici di Pavia sino al 2014 ed ora trasferito presso l'Archivio civico è, probabilmente, lo schedario dell’Ufficio di notizie per le famiglie dei militari di terra e di mare relativo al territorio di Pavia (disperso). La struttura, attraverso la corrispondenza con gli Ospedali da Campo e i Reparti al fronte, redigeva delle schede personali che riportavano le notizie sui soldati. L'Archivio storico ha iniziato nel 2014 un impegnativo lavoro di digitalizzazione e descrizione delle schede che si è concluso con la realizzazione di un database contenente 54.170 schede consultabili al link militaria.comune.pv.it/militari

Strumenti di corredo e bibliografia:

  • L'inventario analitico delle 10.000 schede, realizzato da archivi.doc studio associato, Ufficio di notizie per le famiglie dei militari di terra e di mare, sezione di Pavia (1915-1919), 2015, è consultabile su Archivio Storico Civico - Inventari.

 

Fondo Maria Cozzi
Maria Cozzi fu tra le prime donne pavesi a vestire il velo delle Crocerossine, iscrivendosi nel 1914 al II corso per infermiere volontarie di Pavia. Allo scoppio del conflitto prese servizio presso l'Ospedale Territoriale della Croce Rossa Italiana e circa un anno dopo venne trasferita in zona di guerra ed assegnata all'Ospedale da Campo n. 15 distaccato nei paesi sul fronte dell'Isonzo. Fu quindi trasferita in Francia dove morì nel 1918. Numerose furono le attestazioni di encomio a lei attribuite, sia ufficialmente, sia privatamente; fu insignita di decorazioni italiane e francesi. Il Fondo conservato presso l'Archivio storico civico è suddiviso in tre serie principali: Diario di Maria Cozzi, Album fotografico, Ricordi personali di Maria Cozzi.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

Fondo Famiglia Valeriani
Il fondo è composto da cartoline e fotografie inviate e scattate dal fronte durante la Prima Guerra Mondiale.

Strumenti di corredo e bibliografia:

 

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